Torino

Febbraio 06, 2023

Luciano Bonaria. Una laurea, due volte ingegnere.

Laurea Honoris Causa Luciano Bonaria Politecnico di Torino

“Sono bello pronto, togato. Non immaginavo di poter un giorno indossare questa tunica. Sono proprio contento – con queste parole l’ingegner Luciano Bonaria ha iniziato la sua lectio magistralis davanti a una platea commossa e partecipe. Passavo in bici qui davanti a questo edificio così imponente quando andavo all’oratorio e, quando più grandicello andavo al Peano in motoretta, guardavo curioso la galleria del vento. Certo non potevo immaginare che tutto questo mi stava aspettando. Sono qui oggi: tanta emozione, orgoglio, bellezza.”

La Laurea Honoris Causa è un riconoscimento istituzionale per fama di singolare perizia e, per darvi un’idea dell’importanza di questo titolo, gli atenei di Torino ne conferiscono solo due all’anno. Il primo a beneficiarne al Politecnico di Torino fu Giovanni Agnelli nel 1937. Successivamente, ottennero il conferimento imprenditori quali Enrico Mattei, Vittorio Valletta, Battista Pininfarina, il Premio Nobel per la medicina Rita Levi Montalcini, e nel 2019, l’astronauta Samantha Cristoforetti.

Luciano Bonaria rientra a pieno titolo nei propositi di questa onorificenza; eppure questa corona d’alloro è un riconoscimento che va ben oltre la dicitura del titolo a posteriori riconosciuto da Regio Decreto del 1933. Oltre che alla sua intensa vita di imprenditore e innovatore, questo riconoscimento, va anche alla saggezza dritta e schietta tramandata dai suoi antenati contadini.

Luciano l’ha raccontata agli ospiti con spontaneità, un linguaggio semplice – pane al pane, vino al vino – e quel modo talora ruvido che sa di grandine e raccolti perduti, ma anche della caparbietà di riseminare con fiducia le stagioni successive. Piccoli flash su una vita di altri tempi, eppure tanto attuali da affascinare anche il Rettore Guido Saracco che così inaugura la cerimonia: “Chi arriva con un minuto di ritardo è perduto. Vi accolgo con queste stesse parole di Luciano Bonaria” aggiungendo poi che il conferimento di questa laurea honoris causa a Luciano Bonaria è doverosa da parte di un ateneo che, come il Politecnico di Torino, è impegnato a formare ingegneri creativi, umanisti e che sappiano anticipare le richieste di un settore come quello delle imprese meccatroniche dove Luciano Bonaria è molto stimato.

Laurea Honoris Causa Luciano Bonaria Politecnico di Torino

“Questa laurea non è un traguardo ma un nastro di partenza” ha poi aggiunto, prima di passare il testimone al prof. Marcello Chiaberge referente per i Corsi di Studio di Laurea Magistrale in Ingegneria meccatronica per la laudatio: “Sono più emozionato di te, Luciano, nel celebrare una personalità che ha vissuto da pioniere il nascere di un settore che in cinquant’anni è cresciuto in maniera vertiginosa” ha esordito il Professore ricordando il periodo elettrizzante di Olivetti e i test sul primo Personal computer P101 concludendo poi con una metafora. “Dobbiamo saper dominare la tecnologia e disporre di tutti i suoi strumenti al servizio di soluzioni innovative e saper aggregare tutti questi ‘ingredienti’ come fa uno chef stellato.”

Laurea Honoris Causa Luciano Bonaria Politecnico di Torino

Nelle motivazioni esposte dal prof Maurizio Rebaudengo, Coordinatore del Collegio di Ingegneria Informatica e Meccatronica, egli inizia da una riflessione. “Qual è il verbo legato alla professione dell’ingegnere? Progettare soluzioni a problemi. Se è indiscusso il conferimento di questa laurea, rimane un dubbio: con quale titolo, tali e tante sono le competenze che Luciano Bonaria padroneggia nel suo approccio alla soluzione di problemi complessi? Innovazione, intuizione, trasversalità, elettronica, meccanica, informatica… La meccatronica è senza dubbio l’emblema delle soluzioni tecnologiche di SPEA che, tra l’altro, ha un forte legame col mondo accademico del Politecnico, accogliendo da sempre tirocinanti e seguendo progetti di tesi. Bonaria stesso ha partecipato a seminari e crede nella formazione continua in un connubio che valorizza la ricerca, il territorio, l’impresa.”

Laurea Honoris Causa Luciano Bonaria Politecnico di Torino

Luciano Bonaria inizia la sua lectio magistralis: a parlare è l’ingegnere di sempre, nell’accezione che egli stesso si è sempre riconosciuto, ovvero di un uomo che lavora con l’ingegno, spinto da quella forma di intelligenza attiva, già sperimentata da bambino: “Limavo, scalpellavo, prendevo scosse. Ho imparato a fare sempre i controlli prima di accendere i circuiti. Se qualcosa andava in corto non potevo ricomprare i componenti. Non c’erano le risorse.”
Sembra di tornare alla sua gioventù e a quella passione tenace che gli ha fatto inventare soluzioni per testare l’efficacia delle schede elettroniche. “Pensate se si danneggia la scheda di un computer che controlla un aeroporto o un sistema di difesa…Il mondo non può essere riempito da chip che si rompono. Io sogno un polo industriale per tecnologie che fanno test e ‘approfitto’ della presenza del Rettore, per parlare proprio ai diretti interessati che hanno tra i loro principali obiettivi principali anche quello di trattenere i talenti in Italia.”

Grandi emozioni, a contraddire il fatto che in azienda i sentimenti non abbiano posto. Se pensiamo a quell’emotività che porta a reazioni fuori controllo è comprensibile; ma l’emozionalità, quella sì che ha un posto, perché è molto più di un sentimento: è l’energia potente che ha dato vita all’intensa stagione imprenditoriale della meccatronica e, per Luciano, alla sua SPEA. La sua azienda nella quale ha condiviso cinquant’anni di lavoro, business e grandi innovazioni con l’amico e compagno di ingegno Luciano Marcigot, ormai giunto a meritata pensione, presente e commosso in platea.

Laurea Honoris Causa Luciano Bonaria Politecnico di Torino

È dall’emozione che nascono le invenzioni: è dalla passione che nascono le grandi alleanze strategiche e i business. E l’orgoglio è tanto più grande quando si diventa consapevoli di essere una star company nel firmamento dei grandi player mondiali e ricevere uno dei riconoscimenti più ambiti: quello di essere partner affidabili e insostituibili di un colosso mondiale nel settore del Medical Care.

Bonaria mostra l’immagine della targa ricevuta da un importante cliente del settore medicale: “Ten years of making the difference for our patients around the world”. Si commuove: “La nostra tecnologia è al servizio della vita e la salva.”

Tutto questo, in quel lontano e imponente edificio del Politecnico, che ora lo accoglie, e con tanto di onori: le congratulazioni del Magnifico Rettore, dei Professori e l’abbraccio fiero di suo figlio Lorenzo, a cui Luciano sta passando il testimone e la forza tenace di guardare al futuro come a una sfida sempre positiva. E poi i saluti dei colleghi e collaboratori di una vita, sicuramente più emozionati di lui. Se pensate che un ingegnere abbia la mente concentrata solo su numeri e progetti, sappiate che un ingegnere si può anche emozionare, soprattutto se, come Luciano Bonaria, lo è due volte.

Alessandra Chiappero

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